Effetti collaterali: Dallo scioglimento della camere presentati oltre 20 programmi di riarmo
di Emanuele
Giordana *
«Evidentemente – commenta sarcastico Francesco Vignarca di Rete pace disarmo –
la frase ‘disbrigo degli affari correnti’ si applica diversamente a seconda del
tema. Ed è un nodo politico direi, se un parlamento che non fa nulla viene
convocato velocemente (ieri ndr) per portare a casa almeno una parte di questi
12 miliardi. Aggiungo che, come accade dall’agosto 2021, siamo in presenza di
programmi che, se approvati tutti, porterebbero a una spesa, spalmata su
diversi anni, di quasi 30 miliardi. E vorrei aggiungere infine che in
Commissione Difesa tutto è sempre stato approvato all’unanimità: non c’è mai
stato un solo parlamentare che si sia opposto…».
Gli esempi sono numerosi. Cinque programmi (scudo antimissile, armamento droni
Predator, elicotteri Carabinieri, sistemi di ricognizione aerea, razzi anticarro)
per una spesa complessiva pluriennale di quasi un miliardo sono stati
presentati al parlamento il 26 luglio e approvati velocemente (e all’unanimità)
dalle Commissioni Difesa di Senato e Camera rispettivamente il 2 e 3 agosto.
Altri sei programmi (nuovi pattugliatori e cacciamine della Marina,
ammodernamento degli elicotteri per la Marina, missili antiaerei,
ammodernamento di cacciatorpediniere per la Marina e carri armati per
l’Esercito) per una spesa complessiva pluriennale di oltre 6 miliardi sono
stati presentati dal Ministero tra il 3 e il 10 agosto e calendarizzati per
l’esame in commissione Difesa della Camera a partire da ieri.
Ulteriori dieci programmi (elicotteri d’addestramento, gestione droni, navi
anfibie per la Marina, radiotrasmissioni, satelliti spia, bazooka, un sistema
di piattaforma stratosferica, droni di sorveglianza, potenziamento di capacità
per brigata tattica, nuovi carri armati leggeri) per una spesa totale
pluriennale di oltre 5,5 miliardi sono infine stati inviati al parlamento dal
ministro il 1 settembre anche se non è chiaro – conclude la nota di Milex sulla
lista della spesa – se le competenti Commissioni parlamentari arriveranno a
calendarizzare i pareri (obbligatori) su questi atti dell’esecutivo nei pochi
giorni di vita che separano la XVIII legislatura dalla sua fine.
Non è finita. Sempre Milex ricorda che si deve aggiungere anche una richiesta
per l’ammodernamento e rinnovamento di un sistema satellitare Sicral3
presentata l’11 luglio (345 milioni di euro) e che nel 2022 sono stati votati
(sempre all’unanimità) pareri positivi per programmi d’armamento presentati nel
2021 ma discussi nell’anno successivo per un controvalore totale approvato di
quasi 4 miliardi. Su nessuno di questi dossier il parlamento ha mai ritenuto di
dover sentire anche le campagne della società civile italiana che si oppongono
al riarmo che ci ritroveremo, quale che ne sia il colore, anche nella prossima
legislatura.
* da il manifesto - 10 settembre 2022
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