di Ilaria Sesana *
A maggio 2023 pale eoliche e pannelli fotovoltaici hanno prodotto il 31% dell’energia elettrica nei Paesi dell’Unione europea, superando per la prima volta quella generata da combustibili fossili, ferma al 27%. Per il think tank Ember, che ha elaborato e diffuso i dati, la transizione energetica ha raggiunto un ritmo altissimo
Nel maggio 2023 pannelli fotovoltaici e pale eoliche hanno generato quasi un terzo dell’energia nei Paesi dell’Unione europea: il 31%, pari a 59 TWh. Superando per la prima volta quella prodotta da combustibili fossili che ha toccato un minimo storico: il 27%, pari a 53 TW). I dati sono stati diffusi dal think tank energetico Ember. “La transizione elettrica nel continente ha raggiunto un ritmo altissimo -ha dichiarato Sarah Brown, responsabile di Ember per l’Europa-. L’energia pulita continua a battere record dopo record”.
Questo nuovo importante traguardo è stato raggiunto grazie alla significativa crescita del solare, alle buone prestazioni dell’eolico e a una bassa domanda di energia elettrica nel continente. A maggio i pannelli fotovoltaici hanno prodotto il 14% di tutta l’energia dell’Ue, toccando la quota (mai raggiunta in precedenza) di 27 TWh, superando anche il precedente primato stabilito nel luglio dello scorso anno.
“Per la prima volta -scrive Ember- la produzione solare dell’Unione europea ha superato quella derivante dal carbone, che a maggio ha generato solo il 10% dell’elettricità”. L’eolico, invece, ha pesato per il 17% nella produzione di energia nel mese di maggio, per un totale di 32 TWh.
Sempre a maggio non solo la quota del carbone sul totale del mix energetico dell’Unione ha toccato il punto più basso (20TWh, pari appunto al 10%) analogamente a quanto successo al gas che si è attestato al 15%: anche in questo caso si tratta del punto più basso dal 2018 a oggi. “Tra gennaio e maggio 2023 la produzione da carbone e da gas è diminuita rispettivamente del 20% e del 15% rispetto allo stesso periodo del 2022 -si legge nella nota diffusa da Ember-. Mentre quella generata dal sole è aumentata del 10% e l’eolico del 5%”.
Il think tank sottolinea inoltre come i risultati ottenuti a maggio di quest’anno non rappresentino un dato isolato: le nuove installazioni (in particolare quelle di pannelli fotovoltaici) e il calo della domanda di elettricità hanno spinto verso l’alto eolico e solare per tutta la fine del 2022 e fino ai primi mesi del 2023.
Dall’ European electricity review (cioè il rapporto annuale di Ember sulla produzione di energia elettrica nei Paesi dell’Unione) emerge come nel 2022 eolico e fotovoltaico abbiano generato complessivamente un quinto dell’energia nell’Ue (il 22%), superando per la prima volta quella prodotta dal gas (20%) e restando ben al di sopra del carbone (16%). Un risultato tanto più significativo se si pensa che nel corso del 2022 la produzione di energia idroelettrica -che ha un peso rilevante nel settore delle rinnovabili- sia stata fortemente ridotta a causa della drammatica siccità che ha interessato Paesi come Italia, Germania e Francia.
Lo scorso anno il fotovoltaico ha prodotto energia per un totale di 39TWh in crescita del 24% rispetto all’anno precedente evitando agli Stati dell’Unione l’acquisto di gas fossile per un importo pari a dieci miliardi di euro. “Questo risultato è stato reso possibile dal record di installazioni per 41 GW nel 2022 -si legge nell’European electricity review-. Venti Paesi inoltre hanno toccato il proprio picco di produzione da rinnovabili”.
“Il solare e l’eolico stanno contribuendo a ridurre l’uso dei combustibili fossili nel continente. Non solo il carbone ha toccato nuovi minimi, ma anche il gas sta calando -commenta Sarah Brown, la referente di Ember per l’Europa-. L’Unione è sulla buona strada per una massiccia riduzione dell’energia fossile nel corso del 2023, mentre solare ed eolico emergono come la spina dorsale del futuro sistema elettrico”.
* da altreconomia.it - 14 Giugno 2023
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