2 settembre 2021

Texas contro le donne, vietato l’aborto dopo sei settimane

 di  Marina Catucci  *

La controversa legge del Texas che vieta l’aborto dopo sei settimane dal concepimento è entrata in vigore ieri mattina presto, senza che né la Corte Suprema né una corte d’appello federale si fossero pronunciate sulle richieste di emergenza in sospeso presentate dalle strutture che praticano aborti, dando così il via libera alla sua applicazione.

LA MANCANZA di intervento da parte delle Corti significa che la legge entrata in vigore, una delle più severe della nazione, vieta ora l’aborto a partire da quando viene rilevato il battito cardiaco fetale, ancora prima che molte donne scoprano di essere incinte. E consente ai privati cittadini di intentare causa civile contro chiunque assista una donna incinta che cerca di interrompere la gravidanza in violazione del divieto, dopo le sei settimane, offrendo loro anche un risarcimento, che sembra una ricompensa, di 10mila dollari.
La legge non prevede eccezioni nemmeno per i casi di stupro o di incesto, l’unica violazione della regola può essere fatta per le «emergenze mediche».
La misura, firmata a maggio dal governatore ultra repubblicano Greg Abbott ed entrata in vigore solo ora a causa del mancato intervento delle corti, rende fuorilegge almeno l’85% delle richieste di aborto, ed è stata approvata insieme a tutta una serie di restrizioni sul diritto all’aborto passate negli Stati governati dai Repubblicani, dopo che la conferma del giudice conservatore Amy Coney Barrett ha spinto la Corte Suprema ulteriormente a destra, e ha reso più probabile che la Corte ridimensioni o annulli completamente Roe v. Wade, la storica sentenza del 1973 che ha sancito il diritto costituzionale all’aborto negli Stati Uniti.

TRA TUTTE queste restrizioni, il disegno di legge del Texas si distingue per il nuovo approccio adottato: invece che imporre una pena a chi pratica aborti, consente ai privati cittadini di intentare una causa civile, creando un cosiddetto “diritto di azione privato”.
«Il modo in cui il disegno di legge è strutturato incentiva le azioni legali dei vigilantes che molesteranno coloro che sostengono l’applicazione del diritto di interruzione di gravidanza in Texas – ha spiegato alla Cnn Adriana Piñon, avvocata della sezione texana dell’ACLU, l’associazione che protegge legalmente i diritti civili – Questo approccio mira a proteggere la legge dal tipo di battaglie legali federali che ne avrebbero impedito l’entrata in vigore».

FINO AD ORA nessun altro divieto di aborto a sei settimane era mai stato autorizzato a entrare in vigore, nemmeno per breve tempo, e l’importanza del passaggio di questa legge nello Stato del Texas eccede i confini statali, in quanto è facile che possa fornire agli Stati repubblicani la sponda necessaria per approvare restrizioni estreme sull’aborto anche altrove, senza dover aspettare che la Corte Suprema torni ad esprimersi su Roe v. Wade.
Joe Biden ha definito la legge «apertamente incostituzionale» e ha promesso che la sua amministrazione proteggerà e difenderà il diritto delle donne all’interruzione di gravidanza.

IL PROVVEDIMENTO, ha detto il presidente degli Stati uniti in una nota diffusa dalla Casa Bianca, «riduce significativamente l’accesso delle donne alle cure sanitarie di cui hanno bisogno, particolarmente per le comunità di colore e le persone con basso reddito. E, oltraggiosamente, impone ai privati cittadini di fare causa contro chiunque ritengono abbia aiutato un’altra persona a praticare l’aborto, il che potrebbe includere persino un famigliare, operatori sanitari, staff negli uffici delle cliniche, o estranei con nessun legame con le parti in causa».

* da il manifesto - 2 settembre 2021

nella foto: Manifestazione a Washington, davanti alla Corte Suprema, per il diritto all’aborto

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