di Andrea Zhok *
Il papa è in visita apostolica in Iraq. Certo, ci sono notizie ben più importanti, come gli stanchi tentativi di épater le bourgeois da parte di qualche ospite a Sanremo, e tuttavia qualche servizio giornalistico, sia in televisione che sui quotidiani fa capolino.
Dell'aggressione unilaterale da parte degli USA, fondata su prove fabbricate, durata 8 anni (2003-2011), che ha fatto 650.000 morti accertati, un numero indefinito di vittime collaterali e successive, che ha decapitato l'intera classe dirigente irachena, e ha raso al suolo l'intero sistema istituzionale e civile del paese, di ciò non una parola. Niente. Un buco nero. Sti islamici intolleranti si azzuffano tra di loro e poi - signora mia - guardi un po' che disastri. Fortuna che siamo arrivati noi, prima a liberarli da un'oppressiva dittatura, ed ora a chiedergli di comportarsi in modo civile e tollerante con le altre confessioni religiose.
Del fatto che prima dell'intervento americano e della sequela di governi fantoccio messi in piedi dopo il 2011 in Iraq i bambini andavano a scuola, erano aperti musei di fama internazionale, e c'era così tanta intolleranza che il ministro degli esteri (Tareq Aziz) era cattolico, di tutto ciò non una parola.
E questi sono quelli che poi ci spiegano tutto sulla turpitudine delle fake news e sulle violazioni della libertà di stampa in Cina.
(Nella foto alcuni cordiali liberatori americani si affaticano ad insegnare la santa tradizione dell'albero di Natale agli infedeli iracheni.)
* da infosannio | 6 marzo 2021 (infosannio.com/2021/03/06/la-stampa-libera/)
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