18 settembre 2020

Un patto sui migranti per gestire una delle crisi più difficili e urgenti in Europa: questo l'annucio della Commissione UE. Cosa prevede davvero il piano europeo per i rifugiati?

 di Violetta Silvestri *

La gestione dei migranti è un'emergenza europea ormai da troppo tempo. Per questo, la Commissione UE ha annunciato che il patto sulla migrazione sarà svelato ancora prima di fine settembre. Il tema non può essere rimandato ancora secondo Ursula von der Leyen. Nel pieno della crisi per l'epidemia, infatti, è emerso quanto la debolezza, o addirittura l'assenza, di una strategia comunitaria sul trattamento dei rifugiati possa tradursi in una bomba sociale, umanitaria e sanitaria per l'intero continente. Il tragico incendio del campo greco di Moria, inoltre, ha dato un'ulteriore spinta alla questione: il patto sui migranti a livello UE è urgente. Cosa prevede davvero il progetto dell'Europa annunciato dalla von der Leyen?

Piano UE per i migranti: quali priorità

L'Unione Europea cercherà di dare slancio a una delle riforme più discusse e controverse a livello comunitario: quella della gestione dei migranti in modo collaborativo tra i 27 Paesi membri. Finora trovare una strategia davvero condivisa tra tutti gli Stati UE è sembrato quasi impossibile. Dal picco della crisi migranti scoppiata nel 2015 fino ad oggi, infatti, la tanto spesso invocata riforma della politica migratoria e di asilo UE non ha dato frutti. Troppe le reticenze nazionali sul cambiamento della Convenzione di Dublino e sulla questione della redistribuzione dei migranti in arrivo sulle coste del Mediterraneo, per esempio.

Un debole accordo a Malta sul tema del ricollocamento era statro raggiunto un anno fa, ma niente è stato fatto per riformare a livello legislativo europeo la gestione migranti e delle domande di asilo. Per questo, la von der Leyen lunedì 14 settembre ha dichiarato:

“Abbiamo deciso di anticipare il patto sulla migrazione alla prossima settimana, il 23 settembre, e di accelerarne la discussione.”

Ma quali sono i grandi temi del piano per i migranti? Stando ad alcune indiscrezioni, e in base ad una valutazione di quanto accaduto finora, le questioni chiave saranno:

  • la procedura per i richiedenti asilo;
  • il ruolo delle agenzie UE per la gestione delle domande alla frontiera;
  • la responsabilità delle domande di asilo (solo dei Paesi di primo approdo?);
  • la redistribuzione dei migranti in tutta l'UE

L'Italia è in prima linea in questa lotta politica per una responsabilità sui rifugiati che sia davvero condivisa in Europa. Gli ostacoli per il raggiungimento del patto, però, non sono pochi. Solo il tema della distribuzione dei migranti, per esempio, ha generato diverse prese di posizione contrastanti: i Paesi dell'Est, come l'Ungheria, pretendono che tale meccanismo sia facoltativo. Di tutt'altro avviso le nazioni mediterranee, come l'Italia, che richiedono l'obbligatorietà dell'accoglienza. Nel suo discorso sullo Stato dell'Unione, la presidente della Commissione Europea ha comunque promesso che: “verrà abolito il regolamento di Dublino e sarà sostituito da un nuovo sistema di governance”. Intervistata dalla stampa estera in quel contesto, la von der Leyen ha insistito sulla necessità di mettere insieme responsabilità e solidarietà. E, soprattutto, ha riposto le speranze in un via libera dei ministri dell'Interno dei 27 Stati membri, affinché diano il loro appoggio alla riforma, ormai necessaria, perché il sistema UE attuale “non funziona più”.

Nuovo centro migranti a Moria targato UE

Una delle prime prove di collaborazione comunitaria sul fronte migranti potrebbe essere proprio la tragedia di Moria. Lo hanno sostenuto von der Leyen e Merkel. La proposta della Grecia di costruire un nuovo centro di accoglienza e identificazione dei rifugiati a Moria in collaborazione con l'UE è piaciuta ai vertici europei. Il campo sull'isola di Lesbo è stato a lungo motivo di indignazione e di vergogna, proprio nel cuore dell'Europa, a causa di condizioni di sovraffollamento, mancanza di igiene e violazione dei diritti umani. La distruzione, dunque, potrebbe esere la giusta occasione per uiniziare un nuovo cammino in UE proprio sul tema immigrazione. La Merkel ha affermato che la Grecia avrebbe la responsabilità primaria ma il progetto potrebbe essere un modello per la futura cooperazione a livello dell'UE. “Sarebbe un progetto pilota da oprendere in considerazione, perché ovviamente la sovranità spetta prima alla Grecia e serve un trattato che possa poi essere realmente attuato a livello europeo...Sarebbe un passo davvero importante sulla strada di una politica migratoria più europeizzata” Dello stesso avviso la presidente della Commissione UE: l'idea della co-gestione tra Grecia e istituzioni europee potrebbe essere vincente, con un memorandum d'intesa a stabilire ogni regola e responsabilità d gestione.

Campo profughi comunitario e patto per i migranti: ripartirà da qui l'UE per trovare l'unità sui rifugiati?

* da money.it 18 Settembre 2020

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