18 settembre 2020

Spagna: Il Covid si prende Madrid e fa barcollare le destre

Spagna. Il virus dilaga nella capitale, città più contagiata d’Europa. E il Pp, alleato con Ciudadanos e sostenuto da Vox, ora trema

di Luca Tancredi Barone *

La situazione Covid nella comunità di Madrid è ormai fuori controllo. In alcune zone – le più povere – della capitale spagnola e della regione che la circonda si arriva addirittura a più di 1000 casi positivi ogni 100mila abitanti: l’1% della popolazione si è infettato nelle ultime due settimane. Sono numeri allarmanti, che da giorni preoccupano gli esperti e che ormai stanno regalando a Madrid il triste primato della zona d’Europa con maggiore incidenza di contagi. Ieri un terzo dei nuovi casi di tutta la Spagna si registrava nella comunità governata da 20 anni dal Partito popolare, che contabilizza quasi 3000 persone ricoverate, di cui quasi 400 in terapia intensiva.

Se le altre regioni dove era scattato l’allarme in estate, come Aragona e Catalogna, stanno faticosamente tenendo sotto controllo la diffusione del virus – i numeri non diminuiscono, ma almeno la crescita è fermata e in alcune zone la situazione migliora leggermente – a Madrid le molte voci d’allarme e i richiami fin troppo discreti delle autorità sanitarie nazionali degli ultimi giorni non sembrano aver scosso dal suo torpore la presidente Isabel Díaz Ayuso, dalla quale prendono le distanze anche gli alleati di Ciudadanos. Il vicepresidente regionale, Ignacio Aguado, proprio del partito arancione, ammetteva che la situazione stava peggiorando e che c’era bisogno degli sforzi di tutti: «Facciamo ancora in tempo a controllare la situazione, se siamo capaci di darci una tregua politica». Una frase che potrebbe essere premonitrice di cambi di maggioranze in regione, uno scenario politico impensabile qualche settimana fa.

Il governo di destra della regione si basa sull’accordo fra popolari e Ciudadanos con l’appoggio di Vox, ma supera socialisti, Podemos e Más Madrid (un partito fondato dall’ex sindaca Manuela Carmena e dall’ex braccio destro di Pablo Iglesias, Íñigo Errejón) per 1 solo seggio: se Ciudadanos ascoltasse le sirene socialiste (che cantano anche nel Congresso per chiedere l’appoggio per l’incerta finanziaria 2021), il governo della regione potrebbe cambiare colore. Socialisti ma soprattutto Más Madrid hanno già minacciato una mozione di sfiducia nel parlamento regionale, e Ciudadanos, sempre più a disagio con i continui cambiamenti di criterio del governo madrileño, della sua presidente e del suo assessore alla sanità (anche lui targato Pp) potrebbe baciare il rospo e abbandonare il fallimentare governo popolare. Intanto Sánchez ha accettato ieri un incontro a tu per tu con Ayuso, che è passata dal criticare Sánchez per aver accentrato tutto il potere a chiedere al governo di togliergli le castagne dal fuoco.

Per ora però la politica del premier è di lasciare che le comunità se la sbrighino da sole. Oggi sembra che il governo Ayuso annuncerà misure per contenere la diffusione (misure prima annunciate, poi smentite e ora di nuovo previste).

* da il manifesto - 18 settembre 2020

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