di Tommaso Merlo *
Tutta la stampa al guinzaglio delle lobby è schierata per il “no” al referendum. Davvero impressionante. Invece che avamposto della società, il giornalismo italiano si è ridotto a megafono dei parrucconi. Quelli dei potentati che gli pagano lo stipendio e quelli dei vecchi partiti a cui s’ispirano. Davvero sconcertante. I resti di un regime politico ma anche culturale morente che non si vuole rassegnare alla sua fine. Il quesito referendario non c’entra. La posta in gioco è tutta politica. Parlano di difesa della Costituzione quando han sempre cercato di manometterla maldestramente. Parlano di rappresentanza quando han sempre fatto di tutto per sottrarla ai cittadini con leggi elettorali vergognose e inciuci acrobatici durati anni. Dicono che servirebbe chissà cos’altro quando i loro tentativi di riforma sono sempre sistematicamente falliti. Ancora meno gli importa delle 345 poltrone in meno, di risparmiare soldi pubblici o di adeguarsi alle altre democrazie europee. Hanno sguazzato per decenni negli sprechi più aberranti moltiplicando poltrone a dismisura.
Non era mai successo che l’Italia cambiasse nonostante loro e perfino contro di loro. Erano ad un bivio. Potevano adeguarsi ai tempi, potevano levare il disturbo ma nella gerontocrazia italiana non se ne parla nemmeno ad un passo dalla fossa. Ed ecco le motivazioni di un regime morente che non si vuole rassegnare alla sua fine. Ed ecco le motivazioni del “no” al taglio. Tutte politiche. Spegnere una volta per tutte l’onda anomala del 4 marzo cercando di abbattere il suo principale artefice e cioè il Movimento. Ma su questo hanno ragione. Se si è arrivati così vicini allo storico taglio dei parlamentari dopo decenni che se ne parla a vanvera, il merito è tutto del Movimento che non ha mollato costringendo prima le Lega poi il Pd a seguirlo e trascinandosi poi dietro controvoglia tutto l’emiciclo. Se con un sacrosanto sì andasse in porto anche questa riforma, i reduci del vecchio regime dovranno ammettere che i cavernicoli a 5 stelle hanno cambiato di più l’Italia in due anni che loro in venti. E non finirebbe qui.
nella foto: Camera dei Deputati vuota con commesso
* da infosannio - 19 settembre 2020
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