31 agosto 2015

ECOLETTERA 66 del Gruppo Cinque Terre



costruire la transizione: un nuovo ecologismo - democrazia - giustizia - nuovi lavori

Gruppo delle Cinque Terre                ECOLETTERA  66/1 settembre 2015

editoriale 1: Sblocca Italia, nel decreto del governo 12 nuovi inceneritori in 10 regioni

Si aggiungono ai 42 già in funzione e ai sei già autorizzati ma in via di costruzione. Il testo inviato ai governatori in bozza svela le intenzioni dell’esecutivo. Dal Piemonte alla Sicilia verrebbero bruciate 2,5 milioni di tonnellate di spazzatura in più, +37% rispetto a oggi. Il ministro Galletti ha convocato una riunione tecnica per il 9 settembre: "Bisogna fare presto". Il 29 luglio è arrivata alle Regioni la bozza di decreto legislativo che attua una delle previsioni del decreto Sblocca Italia divenuto legge a novembre scorso: quella sugli inceneritori, che prevede l’autorizzazione di 12 nuovi inceneritori in dieci regioni: due in Toscana e Sicilia, uno a testa in Piemonte, Liguria, Veneto, Umbria, Marche, Campania, Abruzzo, e Puglia. Impianti che vanno ad aggiungersi ai 42 già in funzione e ai sei già autorizzati ma ancora in via di costruzione. Il dlgs partito da Palazzo Chigi è ormai alla terza riscrittura e effettivamente in ritardo rispetto ai tempi previsti dalla Sblocca Italia (entro 100 giorni dall’approvazione della legge), ma ora il governo non vuole più aspettare: la bozza è accompagnata dal caldo invito del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a fare in fretta (“la necessità che su tale documento la Conferenza esprima il proprio parere nella prima seduta utile”) e dalla convocazione di una riunione tecnica il 9 settembre. Non sia mai che la Corte costituzionale accolga i ricorsi che le regioni hanno avanzato su questo punto e si blocchi l’iter dei nuovi impianti. ( Marco Palombi su ilfattoquotidiano ) leggi

editoriale 2: Ne rimarrà soltanto uno... forse
 
Era toccato alla tigre di Giava negli anni ‘80, allo stambecco dei Pirenei nel 2000 e al delfino di Baiji River nel 2006 solo per citare alcuni tra i più famosi. Ora tocca a Sudan, l’ultimo rinoceronte bianco settentrionale di sesso maschile rimasto sulla faccia della Terra e già idealmente catalogabile come l’ultimo rappresentante di una specie destinata all’estinzione, visto che è ormai troppo vecchio per riprodursi. Negli ultimi decenni il rinoceronte bianco settentrionale, una delle due sottospecie di rinoceronte bianco, ha vissuto principalmente nelle praterie di erba alta e nella savane di Uganda, Ciad, Sudan, Repubblica centrafricana e Repubblica Democratica del Congo, ma dal 1960 il numero di esemplari di questa specie è calato drasticamente, passando dai circa 2mila ai 7 censiti nel 2009. Le cause principali di questo drammatico declino risiedono nella deforestazione selvaggia e nelle caccia finalizzata al contrabbando di corni, che sul mercato nero valgono attualmente più di oro, diamanti e cocaina. (Alessandro Graziadei da  unimondo.org ) leggi




La foto del giorno: Manifestazione a Seattle contro le trivelle della Shell in arrivo dopo il Via libera dell'amministrazione Obama per trivellare nell'Artico al largo delle coste dell'Alaska, una delle aree più incontaminate del pianeta. Shell aveva ottenuto le licenze nel 2008, con George W. Bush alla presidenza.


BreBeMi: I soldi degli altri

Un anno fa Renzi inaugurando la Brebemi (collegamento Brescia-Bergamo-Milano) sottolineava come essa fosse “un’opera di eccellenza realizzata nei tempi previsti, che tiene conto dell’impatto ambientale, delle richieste del territorio e fatta con soldi privati”. La Brebemi in un anno di attività ha registrato un passivo di 35,4 milioni di euro. Cosa fare allora? La notizia è di pochi giorni fa: il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) ha stanziato 320 milioni, che permettono ora alla società della BreBeMi di rilassarsi. Ad un’autostrada che doveva essere pagata solamente dai privati, il Cipe ha dunque assegnato un contributo statale di 260 milioni in tredici anni, uno regionale da 60 milioni in tre rate annue, più una proroga della concessione fino a 25 anni e la previsione di aprire entro gennaio 2017 il collegamento da 40 milioni con l’A4 a Brescia. E’ stato inoltre previsto il subentro: alla scadenza della concessione l’autostrada passerà allo Stato in cambio di 1.205 milioni di euro. Un bell’affare per i privati che già hanno venduto la strada e nel frattempo, vista l’esiguità di traffico, si vedono risanati da questo contributo. ( da bgreport.org ) leggi

La cementificazione non conosce crisi, trasformati 2.194 km di coste italiane

Legambiente: «Con il silenzio-assenso della legge Madia rischi aumenteranno, va cambiata» L’Italia ha oltre 8mila chilometri di coste, che oltre a definirne i confini nel blu del Mediterraneo rappresentano da sempre una parte rilevante dell’identità, della storia e della memoria collettiva del nostro Paese – oltre che una risorsa turistica importantissima e un patrimonio naturale di straordinario pregio. Queste stesse coste sono oggi sotto forte minaccia: il nuovo dossier di Legambiente, che prende in esame 13 regioni (Sicilia e Sardegna si aggiungeranno l’anno prossimo), documenta come il 56,2% dei paesaggi costieri siano stati trasformati dall’urbanizzazione. Mangiati dal cemento. Dal 1985, anno della Legge Galasso e delle sue tutele paesaggistiche e ambientali, sono stati cancellati dal cemento circa 222 chilometri di paesaggio costiero. Un ritmo di quasi 8 km l’anno, con il risultato che oggi sui 3.902 chilometri di coste che Legambiente ha analizzato da Ventimiglia a Trieste, oltre 2.194 sono ormai cementificati. ( da greenreport.it ) leggi

Beni pubblici valgono 59 miliardi. Solo a Roma palazzi e terreni per 16 miliardi 

L'Agenzia del Demanio ha messo online i dati su 47mila tra immobili, strade, boschi, giardini, montagne, miniere, monumenti e siti archeologici. Valgono 59 miliardi di euro case, palazzi, terreni e strade di proprietà dello Stato italiano. In tutto si tratta di oltre 47mila beni iscritti nel bilancio pubblico, tra cui 32.691 fabbricati e 14.351 tra terreni agricoli, impianti sportivi, boschi, giardini, infrastrutture, montagne, miniere, monumenti e siti archeologici. La fetta più grossa e più preziosa si concentra nel Lazio, con più di 4.400 edifici e 1.400 terreni per un valore di 17 miliardi, di cui 16 solo a Roma. ( da ilfattoquotidiano ) leggi
 
Il governo s’è schierato con i signori dei rifiuti 

«Il partito delle discariche e degli inceneritori segue una strategia lineare. Rallenta come può il passaggio alla raccolta differenziata porta a porta ed enfatizza l’incipienza delle inevitabili emergenze». 
È una guerra. Guerra economica, ma guerra vera, feroce. E il governo, con il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, impegnatissimo, non è neutrale. La preda in palio è l’immondizia, in gergo tecnico Rsu (rifiuti solidi urbani), un tesoro attorno al quale si muovono interessi miliardari. Da una parte c’è il partito della raccolta differenziata, del trattamento e del riciclaggio. Un partito fatto da aziende specializzate con i loro interessi, spalleggiato dagli ambientalisti. Dall’altra c’è il partito delle discariche e degli inceneritori: grandi aziende (molte municipalizzate), grandi interessi e collegamenti densi con i partiti di governo, quali che siano. Le regole del gioco, in nome del bon ton istituzionale, impongono di ignorare l’esistenza della criminalità organizzata, che della partita è protagonista sempre più ingombrante e sfrontato. ( Giorgio Meletti   da eddyburg.it ) leggi

Inceneritori: Piemonte stoppa IREN, per il secondo impianto privilegia i cementifici

Nel piano dei rifiuti di prossima approvazione non è previsto il secondo impianto contemplato invece dallo “Sblocca Italia”. La multiutility avrebbe individuato Vercelli come sito ideale, anche per questo acquisirà la municipalizzata Atena. “Di inceneritori ne abbiamo uno e ci basta: il termovalorizzatore del Gerbido, alle porte di Torino, brucia quasi 416 mila tonnellate di rifiuti l’anno. Non ne sono previsti altri” Al massimo è ipotizzabile un incremento della potenzialità dell'impianto esistente e del cementificio Buzzi di Robilante, in provincia di Cuneo, che, sin dagli anni '80, recupera rifiuti nel ciclo di produzione, e dove è possibile integrarne la funzione. Anche perché i cementifici hanno la possibilità di emettere più particolato rispetto agli inceneritori. Quindi la posizione della Regione è ben lontana dall'essere virtuosa. ( da Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte – fonte Lo Spiffero ) leggi  

Sconti e meno carcere per chi evade le tasse fino a 150 mila euro

Nuova norma nella delega fiscale del governo. Protesta l'opposizione e l'Anm. Il pm Greco: "Quanti processi saltano?" Un favore agli evasori. "Graziati" dall'inchiesta penale. Con il rischio che la nuova norma più vantaggiosa sulla dichiarazione infedele contenuta nella delega fiscale faccia saltare i processi in corso. Quando succederà il governo non potrà neppure dire "nessuno ce l'aveva detto" visto che il 27 luglio alla Camera l'ha espressamente dichiarato, di fronte a una folta platea, Francesco Greco, procuratore aggiunto a Milano e coordinatore del dipartimento dell'economia: "Sarebbe interessante sapere quanti processi saltano con questa norma, cosa allo stato non verificata". ( Liana Milella su repubblica.it ) leggi
 
Fra i migranti le prostitute schiave. Così dalla Libia aumentano le vittime

Per loro lo sbarco in Italia è l’inizio di un nuovo incubo: la prostituzione forzata. Accade a migliaia di donne africane. Da mesi i trafficanti approfittano dell’esodo dei profughi. Sfruttando l'emergenza. Mentre il governo non si muove. È una tratta antica, ma che dall’inizio del 2014 si è sovrapposta all’ondata di partenze dalla Libia, assumendo proporzioni senza precedenti. I trafficanti approfittano dell’esodo dei profughi, usando gli scafisti per portare qui la loro merce: le donne. Dopo lo sbarco, si insinuano nelle pieghe dell’emergenza per ottenere permessi temporanei e forzarle al marciapiede. Senza che le nostre istituzioni riescano a impedirlo, rassegnate a farsi complici degli sfruttatori.  ( Piero Messina e Francesca Sironi  su L’espresso ) leggi

Gran Bretagna: Il vento anti-Ue di Jeremy Corbyn tra i Labour inglesi

 Può succedere che in Inghilterra un vecchio parlamentare della sinistra laburista, in carica dal 1983, tenace oppositore della “terza via” di Tony Blair, decida di candidarsi alle primarie per la leadership del partito come “portabandiera” della sua corrente, salvo scoprire, poi, di poterle addirittura vincere. Parliamo di Jeremy Corbyn, storico esponente del Socialist Campaign Group, la minoranza “socialista” e di sinistra del Labour Party che faceva capo un tempo a Tony Benn, dato a sorpresa in vantaggio sugli altri aspiranti alla guida partito. Secondo il tabloid Daily Mirror, il gradimento per il parlamentare di Islington Nord sarebbe al 42%, contro il 22% di Yvette Cooper ed il 20% di Andy Burnham. Solo al quarto posto si piazzerebbe Liz Kendall, 43enne ex ministro-ombra della Sanità e fedelissima di Tony Blair. (  Luigi Pandolfi da linkiesta.it ) leggi
 Podemos, la Grecia e l’autunno caldo spagnolo

Quanto influirà la questione greca su Podemos e le speranze di cambiamento della sinistra spagnola? La sintonia tra Iglesias e Tsipras è stata una costante degli ultimi mesi, ma questa vicinanza può ora indebolire la “creatura” iberica nei due prossimi importanti appuntamenti elettorali autunnali? Intanto nei sondaggi è in leggero calo mentre cresce la fronda interna che chiede l’“unità a sinistra”. Un ragionamento sulla Spagna, tra conservazione e rinnovamento. Iglesias e soprattutto Errejón hanno ribadito la loro volontà di correre da soli, eventualmente con accordi puntuali in determinate realtà regionali (Catalogna, Galizia, Baleari, regione valenzana e forse nei Paesi Baschi e in Navarra) dove esistono altri attori politici di sinistra ben radicati, ma senza diluire la “marca Podemos” in una confluenza di sinistra con Izquierda Unida in tutto lo stato.(Steven Forti da micromega ) leggi

 USA: Barack vince a sinistra e a destra

Obamacare. Sì della Corte suprema alla riforma sanitaria. E via libera del Congresso sul Tpp. In una delle deci­sioni più attese dell’anno la corte suprema degli Stati uniti ha dichia­rato legale le sov­ven­zioni fede­rali alla sanità pub­blica. Con un voto di 6 a 3 i giu­dici hanno rite­nuto legali i fondi fede­rali elar­giti ai sin­goli stati per sov­ven­zio­nare l’acquisto di assi­cu­ra­zioni medi­che da parte di fami­glie disa­giate. Due giorni dopo il voto  ha ribal­tato nel Con­gresso l’opposizione al libero com­mer­cio. Ini­zial­mente una fronda dei demo­cra­tici aveva boc­ciato la sua richie­sta di spe­ciale auto­rità per nego­ziare i ter­mini del trat­tato TPP con 12 paesi del ver­sante Paci­fico (la con­tro­parte al trat­tato TTIP per la libe­ra­liz­za­zione del com­mer­cio con l’Europa). Diventa così pro­ba­bile l’adozione defi­ni­tiva dei trat­tati libe­ri­sti su cui Obama è alleato con i repub­bli­cani di indu­stria e finanza. (Luca Celada da il manifesto ) leggi

Acqua “privata” in Africa: la lotta della Nigeria contro la Banca Mondiale

Il nuovo colonialismo in Africa non sta solo derubando il continente delle terre, si sta anche impadronendo delle risorse primarie, tra cui l’acqua. I fondi della Banca Mondiale sono legati a doppio filo alle privatizzazioni e molti governi ormai, corrotti o con il cappio al collo, condannano le popolazioni a una nuova schiavitù. Non bastavano il Mali, il Sud Africa, il Ghana (dove dopo la privatizzazione il costo dell’acqua è aumentato del 95% e un terzo della popolazione non ha accesso ad acqua pulita), la Namibia. Ora la Banca Mondiale preme sulla Nigeria per permettere a una partnership pubblico-privata di mantenere e ampliare la gestione dell’erogazione dell’acqua aumentandone i costi. Ma la popolazione si sta opponendo con tutte le sue forze. La capitale Lagos, che conta 21 milioni di abitanti, è il primo “boccone” delle Corporations. «Da decenni la Banca Mondiale sta facendo di tutto per impedire lo sviluppo di un sistema pubblico di gestione – spiega Akinbode Oluwafemi, responsabile per i diritti ambientali di Friends of the Earth Nigeria – tanto che oggi nove persone su dieci non hanno accesso ad acqua potabile. ( da pressenza.com ) leggi
 
Congo: Parco Nazionale Virunga. Ucciso a 21 anni per difendere i Gorilla 

Una nuova vittima, tra i Rangers del Virunga National Park, nella Repubblica Democratica del Congo. Una guerra silenziosa che quotidianamente si combatte contro i miliziani armati che finanziano le loro azioni con la vendita di fauna selvatica. A cadere nel corso di un agguato ad una postazione settentrionale del Parco, è stato un Ranger di appena 21 anni. Il corpo di Ishara Birindwa, questo il nome del Ranger, è stato recuperato solo dopo alcune ore l’agguato, avvenuto nella prima serata dal 6 agosto scorso. ( da geapress.org )    leggi


Quello che possiamo fare
Il documento annuale  del   Gruppo Cinque Terre - giugno 2015
Il documento annuale del Gruppo Cinque Terre tenta una operazione verità e suggerisce scelte difficili ma secondo noi inevitabili.                                                                      


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Il punto di vista  del Gruppo Cinque Terre

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