L’Organizzazione
meteorologica mondiale mostra come le concentrazioni medie globali di biossido
di carbonio abbiano raggiunto le 407,8 parti per milione nel 2018. Valori in crescita
anche per metano e protossido di azoto
Pubblicato il bollettino
mondiale dei gas serra della World Meteorological Organization
Ancora un pessimo record per i livelli di gas serra in atmosfera.
Secondo il Greenhouse Gas Bulletin, l’aggiornamento annuale curato dall’Organizzazione
meteorologica mondiale (WMO) e pubblicato stamattina a Ginevra, il 2018
passerà alla storia come l’ennesimo anno di aumenti; aumenti che hanno
coinvolto non solo l’anidride carbonica (CO2), ma anche il metano (CH4)
e il protossido d’azoto (N2O) e che significano una sola cosa: le
generazioni future dovranno affrontare impatti sempre più gravi dei cambiamenti
climatici, tra cui temperature in crescita, condizioni meteorologiche più
estreme, stress idrico, innalzamento del livello del mare e perturbazioni degli
ecosistemi marini e terrestri.
È un quadro
pessimo quello prospettato dall’Organizzazione ma, d’altra parte, i numeri
parlano chiaro. Nel 2018, la concentrazione media di anidride carbonica
nell’atmosfera a livello globale ha toccato quota 407,8 parti per milione (ppm):
un valore mai raggiunto da milioni di anni e che restringe ancora di più
finestra di opportunità per mitigare gli effetti del global waming.
“Vale la
pena ricordare che l’ultima volta che la Terra ha sperimentato una
concentrazione simile di CO2 è stata da 3 a 5 milioni di anni fa”, afferma Petteri Taalas, segretario generale della
WMO. “Allora, la temperatura media era più calda di 2°-3 °C e il
livello del mare era da 10 a 20 metri più alto di adesso”. Con un unica
grande differenza: la rapidità dei cambiamenti in atto non è frutto della
natura, ma dell’azione antropica.
Principali
risultati del Bollettino dei gas serra
Per questo
nuovo rapporto, il WMO ha raccolto dati da 53 paesi e li ha analizzati per
ottenere una lettura del carbonio media per l’intero pianeta, su base annuale.
Il documento include un focus su come gli isotopi confermino il ruolo
dominante della combustione di fonti fossili nell’aumento del biossido di
carbonio atmosferico.
L’anidride
carbonica è il principale gas serra di lunga durata nell’atmosfera
correlato alle attività umane. La sua concentrazione ha raggiunto nuovi
massimi nel 2018 (407,8 ppm), quasi il 50% in più rispetto al livello
preindustriale. Ad aumentare non è solo la concentrazione atmosferica ma anche
il tasso di crescita delle emissioni di CO2, che ha continuato ad
accelerare da 1985 a oggi.
Il metano è il secondo
gas serra di lunga durata per importanza e contribuisce per circa il 17% al
forzante radiativo (effetto serra antropico). Circa il 40 per cento del
metano viene emesso nell’atmosfera da fonti naturali (ad es. Zone umide e termiti),
mentre il restante 60 per cento è connesso ad attività umane come
l’allevamento di bestiame, l’agricoltura, lo sfruttamento dei carburanti
fossili, le discariche e la combustione di biomassa. Nel 2018 il CH4
atmosferico ha raggiunto un nuovo valore record di circa 1869 parti per
miliardo (ppb).
Il protossido di azoto
viene emesso in atmosfera da fonti naturali come oceano e suolo (circa il 60
per cento) e antropogeniche (circa il 40 per cento), come la combustione di
biomassa, l’uso di fertilizzanti e vari processi industriali. Questo gas serra
svolge anche un ruolo importante nella distruzione dello strato di ozono
stratosferico che ci protegge dai dannosi raggi ultravioletti del sole. La
sua concentrazione atmosferica nel 2018 era di 331,1 parti per miliardo.
“Non vi è alcun segno di
rallentamento, per non parlare di un calo, della concentrazione di gas serra
nell’atmosfera nonostante tutti gli impegni previsti dall’accordo di
Parigi sui cambiamenti climatici”, ha aggiunto Taalas. “Dobbiamo
tradurre gli impegni in azioni e aumentare il livello di ambizione per il bene
del futuro benessere dell’umanità”. Allo stato attuale si stima che le
emissioni globali di gas serra non raggiungeranno il picco entro il 2030.da
WMO issues #GreenhouseGas Bulletin on
concentrations of CO2 and other long-lived gases in atmosphere on Mon 25 Nov at
1100 CET (1000 GMT). Livecast on https://t.co/Rw9lrF4JTq #ClimateAction #COP25
pic.twitter.com/32MCSHZa1z
— WMO | OMM
(@WMO) November 22, 2019
da www.rinnovabili.it - 25 novembre 2019
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