di Fabio Tognetti *
Ad ottobre
la domanda crolla del 2,8%. Il
fotovoltaico copre ormai il 7,6% del fabbisogno complessivo.
Terna S.p.A.
ha pubblicato il Rapporto mensile sul sistema elettrico italiano (www.terna.it) relativo al mese di ottobre 2013.
Il consueto Rapporto fornisce un quadro approfondito sull’andamento, su base
mensile e annuale, della domanda di energia elettrica nel nostro Paese. Nel
mese di ottobre 2013 l’energia elettrica richiesta in Italia è stata di 26,4
miliardi di kWh, vale a dire 26,4 TWh (Terawattora), facendo registrare
l’ennesima flessione rispetto allo stesso mese del 2012, pari al – 2,8%. Il
dato rimarrebbe sostanzialmente immutato anche se lo si correggesse in base
alle differenze di calendario (il numero di giorni lavorativi) e di temperatura
(differenza della temperatura media): la flessione sarebbe infatti pari al
-2,7%.
I dati di
ottobre
I 26,4
miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2013 sono distribuiti per il 47%
al Nord, per il 29% al Centro e per il 24% al Sud. La flessione dei consumi ha
interessato soprattutto il Nord, con un -3,2%, mentre il Centro e il Sud hanno
registrato un -2,3%. La produzione nazionale di energia ha soddisfatto l’83,1%
(22,1 miliardi di kWh) del fabbisogno complessivo, mentre la restante parte è
stata ottenuta dallo scambio con l’estero. Per quanto riguarda la produzione
nazionale, complessivamente si assiste ad una flessione del 2,4%. La principale
voce resta il settore termoelettrico, che genera 15.915 GWh, ma che perde circa
500 GWh rispetto all’ottobre 2012 (-3,0%). Bisogna ricordare che il settore
termoelettrico, nei rapporti di Terna, comprende anche le biomasse ad uso
cogenerativo. Nel mix energetico italiano, al termoelettrico segue
l’idroelettrico con 3.589 GWh, cioè 75 GWh in più rispetto ad ottobre 2012
(+2,1%), il fotovoltaico con 1440, 33 in più (+2,3%), l’eolico con 746 GWh, che
registra una forte flessione di -170 GWh (-18,6%) e, infine, il
geotermico con 453 GWh, 6 in più (+1,3%). L’eolico, quindi, a causa di un mese
poco ventoso, è l’unica fonte rinnovabile a evidenziare un forte decremento. Per
quanto riguarda il saldo estero, a fronte di soli 103 GWh esportati (verso la
Corsica) se ne importano ben 4.550. Il saldo complessivo, quindi, rimane
fortemente negativo, -4.447 GWh, ma il trend è ancora una volta di diminuzione
del deficit. Infatti, grazie alla crescita della produzione interna da fonti
rinnovabili ed al calo della domanda, si è scesi di circa il 3,1% rispetto ad
ottobre 2012 (quando il deficit era pari a -4.667 GWh).
I primi 10
mesi del 2013
Rispetto
alla stesso periodo del 2013, la richiesta di energia elettrica, pari a 265.404
GWh, è calata del 3,6% (-3,3% a parità di calendario), mentre il valore
cumulato della produzione netta (232.835 GWh) è risultato in calo del 4,1%
rispetto allo stesso periodo del 2012. Tutte le fonti energetiche rinnovabili
hanno registrato un aumento, anche molto significativo (+26,3% idroelettrico,
+20% eolico, +18,6% fotovoltaico, +0,7% geotermico), mentre il settore
termoelettrico è letteralmente crollato, perdendo 25 mila GWh (-13,9%). Il
saldo estero si è ridotto dell’0,8%.
L’exploit
del fotovoltaico
I dati di
Terna certificano l’accresciuta importanza del fotovoltaico nel mix energetico
italiano. Nei primi 10 mesi del 2013, infatti, l’energia solare da sola ha
rappresentato l’8,7% della produzione elettrica nazionale coprendo il 7,6% dei
consumi totali. Durante tutto il 2012 il fotovoltaico aveva coperto “solamente”
il 6,5% della produzione e il 5,7% dei consumi.
da greenreport.it, 11 novembre 2013
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