costruire la transizione: un nuovo ecologismo - democrazia - giustizia
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Editoriale: Siamo gli
ultimi in Europa. Ma non è colpa delle spie: è il risultato dell'ipocrisia di
Stato.
La notizia è la seguente: "nel rispetto della
consueta procedura, il Fondo Monetario Internazionale, l'Organizzazione
Mondiale del Commercio, la Banca Mondiale e l'ufficio economico del Consiglio
d'Europa, hanno comunicato formalmente al governo italiano che al prossimo G8
il nostro paese non parteciperà perché non verrà contemplata la sua
presenza". Discriminazione? Complotto? Ce l'hanno con gli italiani e con
l'Italia? Assolutamente no. Per la prima volta, dopo 33 anni, l'Italia-come
potenza economica mondiale- viene retrocessa al decimo posto. E' ufficiale. In verità lo era già da
diciotto mesi. Ma grazie ad alchimie diplomatiche (chissà quello che ci deve
essere costato e nessuno verrà mai a dircelo) era stato posposto, con la complicità
dei brasiliani (sono loro a prendere il nostro posto) che evidentemente avevano
accettato di rimandare l'evento. Non solo. I dati ufficiali sono impietosi: dal
2015 (praticamente domani) l'Italia non parteciperà più neppure al G10. La nona
potenza ben accolta sarà la Russia, e la decima l'India. Forse, gli italiani,
prima di accorgersi dell'impatto spaventoso che questo inarrestabile trend sta
provocando nella gestione collettiva degli affari di Stato, aspettano il 2020,
anno in cui, continuando così, non parteciperemo neppure al G20. (da sergiodicorimodiglianji.blogspot.it ) leggi
Ilva, a Taranto
giustizia a chilometro zero
Quello che vedete in foto è il pecorino da cui è nata l’inchiesta
che oggi ha portato Nichi Vendola alla ribalta nazionale. Il pecorino della
foto è stato prodotto con il latte delle pecore che hanno pascolato attorno
all’Ilva. Il pastore che ce lo ha dato è morto di cancro al cervello. Nichi
Vendola minimizzò subito l’allarme sul pecorino tarantino alla diossina e
disse: “Non siamo in provincia di Caserta, abbiamo disposto il fermo sanitario
solo per un’azienda zootecnica di Statte. La produzione di latte e derivati
nelle aziende del tarantino è assolutamente normale per i dati da inquinamento
da diossina”. Si parlò di “psicosi diossina”. Adesso Vendola dovrà spiegare
molte cose. La situazione a Taranto non era “assolutamente normale” come
sosteneva il Presidente della Regione. Era anzi così anomala che diverse
masserie furono fermate e per un raggio di venti chilometri attorno al polo
industriale venne vietato il pascolo libero su aree incolte: troppa diossina
nel terreno. A Taranto abbiamo un chilometro zero malconcio ma una
giustizia a chilometro zero sanissima, tanto che con diversi decreti l’hanno
voluta azzoppare. ( Alessandro
Marescotti, blog su ilfattoquotidiano.it
) leggi
Un EXPÒ tira l’altro
Fare l’Expò è una idea stupida: poteva venire in mente
solo a una turista della politica come l’ex sindaco Letizia Moratti.
L’Esposizione Universale aveva senso a metà dell’800, quando non c’era altro
modo per mostrare al mondo le “meraviglie” della nuova civiltà industriale. Ma
adesso c’è Internet, e prima c’erano già TV e stampa in quadricromia: quelle
“meraviglie” le conoscono persino i pinguini del Polo Sud, senza bisogno di
mettersi in viaggio per Milano. Le ultime Expò (Lisbona, Hannover, Saragozza,
Shanghai) sono state bagni di sangue: metà dei visitatori previsti, una
montagna di debiti e, soprattutto, cemento e strutture inutilizzabili e
inutilizzate. E’ il destino dell’area (pagata a peso d’oro ai proprietari) e
delle installazioni progettate per Expò 2015. La prospettiva di ritrovarsi una
grande “piastra” di cemento abbandonata al posto degli orti della proposta
iniziale trasforma il progetto in un incubo. Ma ecco la soluzione: sul sito di
Expò abbandonato alla fine della fiera, se ne farà un altro; non proprio un
Expò, ma qualcosa di simile. Per esempio le Olimpiadi 2024: altre spese, altre
commesse, altre “infrastrutture”, altra mafia, altri esiti fallimentari.
Torino, grazie alle Olimpiadi 2006, è la città più indebitata d’Italia. Ma ai
suoi cittadini, che ne pagheranno i costi per trent’anni, nessuno lo dice. (
Guido Viale ) leggi
Un milione di posti
di lavoro in politica. Casta o democrazia?
Secondo uno studio della Uil, coloro che cercano “di
trarre dalla politica una fonte durevole di guadagno” sono più di un milione:
1.128.722. Un “paese nel paese”, “un mondo a sé”. La cifra viene ricavata
sommando gli eletti e gli incarichi di Parlamento e governo (1.067) quelli
nelle Regioni (1.356), nelle Province (3.853) o nei Comuni (137.660).
L’incidenza delle cariche elettive sul numero totale non è molto alta, il 12%.
I Cda delle aziende pubbliche ammontano a 24.432 persone; si sale a 44.165 per
i Collegi dei revisori e i Collegi sindacali delle aziende pubbliche; 38.120
sono quelli che lavorano a “supporto politico” nelle varie assemblee elettive.
I numeri fondamentali della ricerca sono riscontrabili nelle due ultime voci,
quelle decisive: 390.120 di “Apparato politico” e 487.949 per “Incarichi e
consulenze di aziende pubbliche”. La politica si fa industria, quindi. Il dato
è riscontrabile nei numeri. Si pensi al costo dei Cda dei quasi settemila enti
e società pubbliche: si tratta di 2,65 miliardi mentre per “incarichi e
consulenze” la cifra è di oltre 1,5 miliardi di euro, pagati con soldi di
tutti”. ( Salvatore Cannavò da
ilfattoquotidiano.it ) leggi
Soggetti a VIA anche i centri commerciali di medie
dimensioni
Anche i centri commerciali di medie dimensioni
sono soggetti a verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto
ambientale (Via). Lo ricorda la Corte Costituzionale – con sentenza del 28
ottobre 2013, n. 251 – che dichiara incostituzionale le legge del Veneto
“Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto”
nella parte in cui omette l’inclusione dei centri commerciali di medie
dimensioni alla assoggettabilità di Via. Perché in contrasto con le
disposizioni nazionali e la Costituzione. ( Eleonora Santucci su greenreport.it ) leggi
Torino, i risultati del secondo Trash mob delle
Sentinelle dei rifiuti
Analisi totale con rovesciamento
del cassonetto da parte delle Sentinelle dei Rifiuti per la campagna Vanchiglia Ricicla. Nei
due cassonetti dell'indifferenziato analizzati in largo Montebello è stato
trovato molto materiale differenziabile, tra cui tanti rifiuti organici.
Realmente indifferenziabile solo tra il 5,5 e il 9%!
I cassonetti dell’indifferenziato svuotati e passati al vaglio dalle Sentinelle
son stati due. Le sorprese non sono mancate.
Nel primo cassonetto sono stati
trovati 23,5 chili totali di rifiuti.
Di questi, 13 chili erano costituiti da rifiuti organici, 3 da vetro e lattine,
3 e mezzo da plastica, 2 da carta e altri 2 da rifiuti non differenziabili. Ciò significa che il materiale
correttamente conferito nel cassonetto era
non più del 9% del totale. Nel secondo
cassonetto invece sono stati rinvenuti 27 chili di rifiuti. Quelli non
differenziabili erano solo il 5,5% del totale ( da ecodallecitta.it ) leggi
Futuro: il Papa,
unico leader politico
Non occorre essere papisti, cattolici praticanti,
ferventi credenti, clericali per riconoscere come questo Papa si caratterizzi
ogni giorno di più per essere un vero leader, rivoluzionario ed
anticonformista. Un francescano, semplice nei modi, onesto nell’agire, fermo,
vibrante nel rigore che manifesta ad ogni intervento. Dunque
autorevole leadership non solo per i credenti ma anche per i non credenti.
Avete mai sentito un (presunto) leader politico italiano tuonare con la stessa
veemenza parole simili a quelle adoperate ieri?
Tranne in qualche passaggio incidentale (Grillo, Vendola) mai ho udito parole
così potenti. Perché la potenza risiede anche nella chiarezza, nella semplicità
con cui i valori autentici anticipano le articolazioni seguenti. Da noi al
massimo si sono sentite parole farneticanti come “Imu”, “ponte sullo stretto”,
“taglieremo”, “faremo”, “riforma della magistratura”, “separazione delle
carriere”, “decadenza” e acronimi indecifrabili tipo “Tarsu, Trise, Tares”.
Nessun leader che abbia mai raccontato che idea abbia del futuro dell’Italia,
quale Paese voglia progettare. ( di Marcello Adriano Mazzola ) leggi
La guerra dei droni: ascesa e declino (?) delle killing machines
Parlando da un punto di vista
strettamente giuridico (e lasciando quindi da parte considerazioni militari ed
etiche) gli omicidi mirati, tra cui quelli condotti tramite droni, sono solo
eccezionalmente giustificati dal diritto internazionale. Nella maggior parte
dei casi essi violano i diritti umani della popolazione civile ed in molti casi
integrano veri e propri crimini. Gli stati, ed in particolare gli Stati Uniti,
che stanno facendo un ricorso massiccio ai “targeted killings” nella loro “war
on terror” non hanno chiarito gli standard legali adottati per condurre tali
operazioni, né hanno mostrato di adottare sufficienti garanzie per proteggere i
civili. A tali conclusioni è giunto l’esperto incaricato dall’Onu in materia di
antiterrorismo e diritti umani, che il 25 ottobre scorso ha presentato il
contenuto del suo recente rapporto all’Assemblea Generale dell’Onu nell’ambito
un interessantissimo panel (che si può rivedere qui integralmente) sul tema
droni, composto di esperti giuristi. ( Chantal Meloni dal blog su ilfattoquotidiano.it ) leggi
Germania: Grosse Koalition
Passi
avanti per la Grosse Koalition in Germania, che se andrà in porto influenzerà
non poco le politiche della Unione Europea.
Quali sono le possibilità d'intesa? Le possibili convergenze? Salario
minimo: riguarda 6,9 milioni di persone.
La posizione iniziale della CDU è un minimum per ogni settore fissato da
sindacato e associazioni imprenditoriali. I socialdemocratici hanno invece nel
loro programma uno SMIC legale di 8,5 Euro / ora. Un compromesso sembra
probabile. Si parla di modello inglese dove lo SMIC viene definito da una
commissione indipendente. Fiscalità : nella campagna elettorale la SPD e
i Grunen hanno rivendicato un aumento delle tasse per i redditi più alti, cosa
a cui la CDU si è sempre opposta. Dopo le elezioni ha cambiato leggermente
posizione proponendo un aumento della minimo di imposta dal 42 % al 49%. (da www.sindacalmente.org) leggi
Pussy Riot, la leader Nadia
spedita in un campo di lavoro in Siberia
Nadezhda Tolokonnikova, una delle
due componenti in carcere della band punk femminista russa Pussy Riot, è sulla
strada di un penitenziario in Siberia. L'ha affermato il marito Pyotr Verzilov
con un post su Twitter, dopo due settimane di incertezza su quale fosse la sua
nuova destinazione. Tolokonnikova due settimane fa aveva ottenuto il
trasferimento dal carcere delle Mordovia in cui si trovava a seguito di un
lungo sciopero della fame, che l'aveva portata in ospedale, e della denuncia
della minacce ricevute in cella. Ma di
lei nel corso del trasferimento si erano perse le tracce. Ora secondo Verzilov
« viene trasferita a 4.500 km dalla Russia centrale, nel cuore della Siberia,
come punizione per la diffusione della lettera» nella quale ha denunciato gli
abusi nella prigione dove era detenuta. I servizi penitenziari russi ci mettono
giorni, talvolta settimane, per effettuare un trasferimento, che avviene di
solito via treno. È politica comune dell'amministrazione non informare i
familiari. ( da Unita.it ) leggi
VIDEO ARCHIVIO
L’illustrazione
della proposta di legge presentata dal Movimento 5 Stelle “ Terra Bene
Comune, stop alla cementificazione selvaggia “ accompagnata da banchetti di
spiegazione nelle città nei giorni 8-9-10 novembre. vedi qui
Nel
decreto sull’Istruzione il M5S è
riuscito a far passare una decina di emendamenti significativi. Quattro di
questi erano parte del programma del Movimento relativamente all'istruzione:
insegnamento della lingua inglese dall'asilo, insegnamento gratuito della
lingua italiana per gli stranieri, graduale abolizione dei libri di scuola
stampati attraverso il passaggio ai testi digitali. Inoltre
il fondo di 40 milioni per 30 anni dedicati all'edilizia scolastica sarà esteso
anche alle residenze universitarie gestite da enti locali. vedi qui
La gabbia dorata ( La Jaula de Oro ) è un film del regista messicano
Diego Quemada-Diez che racconta un difficile viaggio verso la California di tre
adolescenti guatemaltechi, Juan, Sara e Samuel, che cercano di raggiungere gli Stati Uniti
d'America per inseguire il sogno di un'altra vita, lontano dalla povertà in cui
sono cresciuti. Alla frontiera, dopo il primo scontro con gli agenti, Samuel
tornerà a casa, mentre Juan e Sara, cui si è aggiunto Chauk, un indio del
Chiapas, andranno avanti in un cammino nella disperazione, contro tutto e
tutti. Per il trailer vedi qui
Bisogna andare oltre. Oltre la finanza.
Oltre i partiti. Oltre le Istituzioni malate. Oltre un'informazione disgustosa.
Oltre questa Europa senza capo né coda. Dobbiamo immaginare una nuova
frontiera. Dobbiamo vedere la realtà con nuovi occhi, aprirci la strada verso
il futuro. Noi non molleremo mai, è bene che loro lo sappiano. ( Beppe Grillo
su Facebook )
ECOLETTERA del Gruppo delle Cinque Terre vi segnala ogni 15 giorni interventi, documenti, appuntamenti, rimandando ai siti del gruppo o ad altri link
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