23 agosto 2011

Quanto costano i partiti ? Cosa proporre?

di Massimo Marino *

Quanto costa la politica ai contribuenti, e in particolare a quanto ammontano realmente i rimborsi elettorali ai vari partiti politici. Come uscirne.

Rimborsi elettorali del 2008 (tabella da Sconfini.eu)

Nell’aprile del 1993 grazie a un referendum, con il 90,3% dei votanti, vennero abrogati i finanziamenti ai partiti politici!

- Già pochi mesi dopo il referendum, con la Legge 515/1993 i rimborsi spese diventarono “contributi per le spese elettorali” e i partiti incassaro
no oltre 47 milioni di euro.

- Nel 1997, grazie alla Legge 2/1997,definita “Norme per la regolamentazione della contribuzione volontaria ai movimenti o partiti politici” vengono reintrodotti i finanziamenti pubblici ai partiti, che il referendum aveva abrogati! Di fatto, la nuova legge inserisce la possibilità di versare al momento della dichiarazione dei redditi, il 4 per mille dell'imposta sul reddito al finanziamento di partiti e movimenti politici … la cifra che era stata erogata nel ‘93 di 47 milioni di euro, si raddoppia rapidamente raggiungendo la
soglia di 82 milioni di euro.


- Con la Legge 157/1999 “Norme in materia di rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie”, viene reintrodotto definitivamente il finanziamento pubblico ai partiti! Un finanziamento mirato alle spese dei partiti sotto campagna elettorale, grazie all’introduzione di cinque fondi: per le elezioni alla Camera, al Senato, al Parlamento Europeo, Regionali, e per i referendum … fondi che raddoppieranno la somma stabilita nella precedente legge Legge 2/1997, si passerà da 82,6 milioni di euro nel 1997, a 193,7 milioni di euro per legislatura, nel 1999.

- Un ulteriore modifica viene effettuata con la Legge 156/2002, “Disposizioni in materia di rimborsi elettorali”, che trasforma in annuale il fondo ai partiti e abbassa dal 4 all'1% il quorum per ottenere il rimborso elettorale. Il finanziamento ai partiti raggiunge così un impennata incredibile, facendo lievitare le cifre in maniera spropositata … si passa dai 193.713.000 euro a 468.853.675 euro. ( per legislatura completa, nel caso la legislatura venisse interrotta verrebbero interrotti anche i fondi ai partiti).

- Con la Legge 5122/2006, l’erogazione viene estesa per tutti e cinque gli anni di legislatura, a prescindere dal fatto se verrà portata a termine o no! Così capita che i partiti percepiscano oggi il doppio dei fondi: fondi per la legislatura del governo Prodi caduto nel 2008 e i contributi dell’attuale legislatura.


Quest’ultima tabella di Sconfini mostra le spese annuali per ogni votazione e le entrare grazie ai fondi pubblici.

Rimborsi elettorali del 2008 (tabella da Sconfini.eu)

Prendendo in considerazione solo le ultime due elezioni politiche (2006 e 2008) nelle politiche del 2006 i partiti hanno avuto spese ufficiali per un ammontare di 110.127.757 euro (110 milioni di euro), ma hanno incassato 503.094.380 euro di contributi (503 milioni di euro), con un guadagno di 392.966.623 euro (392 milioni ) … nelle politiche del 2008 i partiti hanno registrato spese per un ammontare di 122.874.652 euro (122 milioni)) ma hanno intascato dai contributi pubblici 499.645.745 euro (499 milioni ) con un guadagno di 376.771.092 euro (376 milioni )
E si tratta solo delle elezioni politiche e dei soli ultimi anni..

Tutti i dati sono riscontrabili anche qui

Già due anni fa (agosto 2009) il Gruppo delle Cinque Terre nella stesura della bozza del Programma di transizione dei 35 punti, escludendo la eliminazione totale di contributi di finanziamento e di indennità per partiti ed eletti proponeva il dimezzamento immediato dei contributi e delle indennità degli eletti al parlamento italiano europeo e nei consigli regionali, l’eliminazione di doppi contributi e doppie cariche, ma insieme anche il ritorno al sistema proporzionale con sbarramento al 4%. Nessun partito, gruppo o movimento, ecologista, civico, radicale, di sinistra, democratico, ha fatto sua integralmente una posizione simile, che a distanza di due anni si mostra del tutto equilibrata ed efficace. Solo Grillo sostiene formalmente la eliminazione totale dei contributi e la drastica riduzione delle indennità mentre non si pronuncia sulle regole elettorali . Una posizione di sicuro effetto, ma nei fatti per metà velleitaria e per metà indefinita su una questione dirimente come quella del sistema elettorale.

La riduzione dei consiglieri ( nei comuni, province o regioni) o quella dei parlamentari ventilata in queste settimane ( Tremonti ma anche PD), senza una modifica dei sistemi elettorali con l’introduzione del sistema proporzionale con uno sbarramento al 4%, ( osteggiata da PD e PDL, che difendono premio di maggioranza e/o collegi uninominali ) cancellerebbe o schiavizzerebbe definitivamente tutti i partiti piccoli e medi a favore sostanzialmente di PD e PDL.

Di fatto si stanno usando le critiche “alla casta” per consolidare all’infinito una “casta bipolare”.

* Gruppo delle Cinque Terre - ( Info tratte da www.sconfini.eu e www.stopcensura.com )

vedi anche:
Lo stipendio dei parlamentari europei 22 agosto 2011

L’imbroglio di mezza estate 14 agosto 2011

Legge elettorale…perché bisogna firmare 11 agosto 2011

Elezioni e referendum, chi ha vinto 28 giugno 2011


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