28 maggio 2010

Colombia: il verde Mockus vincerà le elezioni del 30 maggio?


di Massimo Marino


I sondaggi li danno alla pari, 38% e al quasi certo ballottaggio tra il Verde Antanas Mockus e la destra radicale di Juan Manuel Santos, successore e complice di Álvaro Uribe, vincerebbe il primo. Vi sono altri quattro candidati ma l’attesa è tutta per il politico non tradizionale, Mockus, ex rettore dell’Università di Bogotà ed ex sindaco della capitale che rappresenta il Partito Verde e che potrebbe cambiare i paradigmi politici di un paese in guerra da 62 anni.


Con 100.000 desaparecidos, migliaia di “ falsi positivi” ( persone inermi assassinate e fatte passare per guerriglieri per incassare il premio messo dal governo ), 3 milioni di rifugiati interni, 6 milioni di ettari di terra sottratti con la forza ai piccoli coltivatori per consegnarli all’agroindustria esportatrice, 70 parlamentari processati o in carcere per corruzione, i gruppi paramilitari e la vecchia estrema sinistra guerrigliera delle FARC che si finanzia anche con narcotraffico e i sequestri ( il più noto quello della verde Ingrid Betancourt rapita nel 2002 mentre svolgeva per i verdi la campagna elettorale e segregata per sei anni). Al centro 63% di poveri che ancora vivono in Colombia.


L’ultimo dibattito a CityTv ha sanzionato che i candidati alla presidenza sono solamente due: Mockus e Santos. Gustavo Petro, il candidato della sinistra è dato al 7%, il liberale Rafael Pardo al 4%. Mockus, che si dichiara “ne di destra ne di sinistra”,accusato di essere un estremista di sinistra dalla destra e guardato male dalla sinistra ortodossa, è il sindaco due volte eletto di Bogota ed il Partito Verde ( ex Partito verde-oxigeno) ha incassato decine di migliaia di persone ad ascoltare Mockus a Bogotà nell’ultimo comizio. Sono arrivati in bicicletta da tutto il paese, in maglietta verde con il girasole dei verdi e le bandiere.

Mockus fa leva sul cambiamento necessario nelle persone, nei rapporti interpersonali, nel costruire qualcosa di positivo sul lato buono delle persone. E’stato famoso per alcune iniziative clownesche come mostrare il fondoschiena ai suoi studenti che lo contestavano, fare la doccia in pubblico come sindaco mostrando il proprio sedere per indicare come risparmiare acqua ( il cui consumo si è ridotto nella capitale del 40% rapidamente). Ha mandato 500 mimi ai semafori per incentivare il rispetto del codice stradale. Ha istituito ronde notturne di poliziotte donne e disarmate per combattere, con la nonvilenza, la criminalità notturna riducendo gli omicidi del 70%.

Ha sostenuto che si può fare politica a favore anche dei più poveri con umorismo, allegria, creatività conquistando l’attenzione e l’appoggio di milioni di persone. Ha usato e diffuso internet anche nelle aree più povere garantendosi la possibilità di comunicare con chi non ha i soldi per comprare giornali o vedere la Tv. Il suo sito, fra i 20 più frequentati nel mondo, ha raggiunto 470.000 adesioni puntando sulla lotta contro la casta politica e la corruzione orientandosi sull’educazione, la partecipazione popolare e il dialogo come strumento di soluzione dei conflitti.

Dal 50% di elettori del passato, tra i più bassi del continente, alcuni sondaggi collocherebbero tra il 60 e il 70% il numero degli aventi diritto che si recherà a votare il 30 maggio, quasi tutti richiamati dalla novità Mockus e dal fatto che si presenti come un candidato di rottura rispetto alle élite corrotte tradizionali. Milioni di colombiani che aspirano ad un paese diverso dove la fiducia e la legalità abbiano spazio sembrano orientati a sostenerlo

Inoltre Mockus ha parlato della necessità di stabilire delle buone relazioni con l’Ecuador di Rafael Correa, col Brasile di Lula, col Venezuela di Hugo Chávez, paesi con i quali l’uribismo ha fomentato continui conflitti. Nell’ultimo comizio a Bogotà Mockus ha affermato che vuole essere amico di Lula e Chávez ma anche di Obama. Ha affermato che la presenza militare statunitense continuerà ma che si costruiranno buone relazioni con Ecuador, Brasile e Venezuela iniziando dal ristabilire le relazioni con il Venezuela rotte dal primo marzo 2008 con l’aggressione in pieno territorio ecuadoriano da parte dell’esercito di Uribe ( il cui ministro della difesa era proprio Santos) per assassinare alcuni guerriglieri tra i quali Raúl Reyes e vari studenti messicani..

Il cappellaio matto, el Loco (cioè il pazzo) che punta tutto sull’onestà e sulla legalità, troppo poco di sinistra per la sinistra, estremista di sinistra per i conservatori, temutissimo da Uribe e dai suoi, potrebbe far uscire il paese da 62 anni di guerra e da otto anni di uribismo, insegnando con l’esempio che l’ecologismo insieme alla capacità di innovare e superare la politica tradizionale è la possibilità nuova in aree le più diverse del pianeta anche al di fuori dall’area europea ed occidentale.

Se la campagna elettorale è stata praticamente un crescendo di consensi alla fine conterà molto la Colombia profonda, quella dei brogli e dei voti rubati dove gli elettori sono spinti ai seggi in punta di baionetta da parte dei paramilitari. L’unica possibilità di Santos, sembra, di ribaltare il risultato.

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