di Lorenzo Carota ( 12 settembre 2017) *
Nella
giornata di domenica ( 10 settembre) in Libia le milizie che fanno capo al
governo di Tobruk (guidate dal Generale Aftar e sostenute da Egitto ed Emirati
Arabi), hanno attaccato e conquistato i porti di Ras Lanuf ed Es Sider, tra Sirte e Bengasi.
Questi due porti hanno una certa importanza, perché è da qui che continua a
partire – seppur in maniera molto minore rispetto al periodo prima della guerra
civile – il petrolio estratto nel Paese.
A difesa
degli stabilimenti c’era la Guardia petrolifera libica, guidata da Ibrahim
Jathran. La Guardia petrolifera, a dispetto del nome “istituzionale”, è nei
fatti una vera e propria milizia autonoma. Questa milizia a luglio era arrivata
ad un accordo con l’altro governo – quello stanziato a Tripoli e sostenuto
dalla comunità internazionale, guidato da Fayez Serraj – per la
ripresa del commercio e delle esportazioni petrolifere.
I governi
di Tripoli (che controlla l’ovest del Paese) e di Tobruk (che controlla la
parte est) sono entrambi impegnati nella lotta contro le fazioni islamiste e
contro l’Isis, ma non sono mai riusciti a giungere ad un accordo che potesse
contemplare la formazione di un governo di unità nazionale capace di operare su
tutto il territorio. Fino ad oggi, però, non si era mai giunto allo scontro
armato tra i due governi libici.
Questo nuovo
sviluppo potrebbe decretare il fallimento della missione Onu che aveva affidato
al governo di Tripoli di Serraj il compito di riunire la Libia, e a cui il
Generale Aftar si era sempre opposto. La presa dei due porti – in altri due,
Brega e Zueitinasi, si sta ancora combattendo – potrebbe inoltre complicare
quella che secondo Reuters sarebbe l’unica possibilità per la Libia di ricostruire le fondamenta dello
Stato, e cioè la ripresa dell’esportazione stabile del petrolio estratto nel
Paese, che da solo varrebbe il 95% delle entrate statali.
Intanto
nella giornata di oggi è stato comunicato dal governo italiano l’invio in Libia di 100 medici e
200 militari della Folgore. Il loro mandato sarà quello di costruire un
ospedale da campo nei pressi di Misurata e sostenere l’esercito del governo di
unità nazionale di Serraj, che da tempo chiedeva aiuti in questo senso.
* da www.thezeppelin.org
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