di Fernando D'Aniello *
Le elezioni si terranno il prossimo 24 settembre e il
vantaggio dell’Union di Cdu e Csu sulla Spd di Martin Schulz sembra
ormai incolmabile: oltre il 38% ai conservatori, meno del 24% ai socialdemocratici.
I sondaggi sembrano, quindi, dare per certo un nuovo
cancellierato di Angela Merkel, il quarto,
eguagliando così Helmut Kohl.
Più difficile individuare la
coalizione delle forze politiche che dovrebbe sostenere l’eventuale IV
Kabinett Merkel. La soluzione più scontata è la riproposizione della
Grande coalizione tra Union e Spd: ad avviso di chi scrive è
l’ipotesi peggiore, che consegnerebbe di nuovo il governo del Paese a una
maggioranza enorme (ben oltre il 60%), con un’opposizione divisa in quattro,
relativamente deboli partiti e, nei fatti, ininfluente.
Il sistema politico della Repubblica
federale, imperniato sulla centralità del Bundestag, vive di una
costruttiva dialettica tra forze di maggioranza e di opposizione, mentre la
Grande coalizione determina la necessità di continui accordi extraparlamentari,
tra i grandi partner dell’alleanza, con il rischio di ridurre il lavoro del Bundestag
a mera certificazione di questi accordi. Non è un caso che in quarant’anni
di Repubblica di Bonn la Grande coalizione fu una soluzione adottata solo per
un biennio (1967-69), mentre dalla Riunificazione si sono già succedute due
Grandi coalizioni (2005-2009 e 2013-2017, entrambe a guida Merkel, e non va
dimenticata la fitta collaborazione tra socialdemocratici e Union a
inizio 2000 per l’approvazione di Agenda 2010).
da www.rivistailmulino.it
24 agosto 2017
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