20 gennaio 2010

Quest'Italia da bere


di Laura Cima


Grande riabilitazione di Craxi a dieci anni dalla morte con imbarazzi di Berlusconi come di Bersani. In pochi a sostenere l'accanimento ancora oggi oltre ovviamente a Di Pietro e circoli e giornali intorno a lui.

Ho trovato interessante che nei giorni della commemorazione di Hammamet RAI 1 programmasse lo sceneggiato sul fallimento della Banca Romana di fine ottocento, quando emerse che tutta la casta che votava, era compromessa con la mafia e con gli affari sporchi del sistema bancario. Gli altri non avevano accesso al voto e per le donne bisognerà aspettare più di mezzo secolo. perchè possano essere cittadine.

Giolitti, capo del governo che aveva condotto la commissione a dire no al voto alle donne c'era dentro fino al collo nello scandalo tanto che dovette dimettersi. Crispi, capo dell'opposizione, pur essendo pesantemente compromesso ne approfittò per subentrare al governo. Lo scandalo ulteriore fu che il potere giudiziario, anch'esso pesantemente coinvolto come i parlamentari e le forze di polizia, assolse tutti, proprio tutti.

Questa vicenda condizionerà tutta la storia democratica del nostro paese perchè introdusse l'impunità per i potenti. La legge non è uguale per tutti e a chi avrebbe potuto scandalizzarsi non era concessa neppure la cittadinanza e il diritto di voto che era basato sul censo e sul sesso.

Le donne sono state totalmente estranee alla gestione della cosa pubblica e del potere proprio perchè escluse da questa casta che non avrebbe mai potuto fidarsi di loro.

Nel novecento si sono succedute due guerre con in mezzo il fascismo e la trasformazione del Regno in Repubblica dopo la liberazione. I fondamenti del nuovo Stato ai cui valori contribuirono in modo determinante le nostre 21 madri costituenti scontrandosi a fondo con i colleghi maschi che per esempio non volevano assolutamente che accedessero alla magistratura. Le porte furono loro aperte solo vent'anni dopo.


Quest'Italia oggi in che cosa è diversa da allora per quanto riguarda le complicità della casta e poteri dello Stato? Sembra che solo parte della magistratura non accetti la compromissione, una magistratura in cui le donne hanno già segnato il sorpasso sugli uomini. Sicuramente la vicenda di Tangentopoli ha segnato questo stacco. Bettino Craxi e Claudio Martelli furono alleati dei Verdi nei referendum contro il nucleare e contro la caccia e mi dispiace che Marco Boato nel suo articolo di oggi su Terra non ricordi semmai questo tra i meriti dell'allora PSI. All'ambiente per esempio aveva un uomo onesto come Giorgio Ruffolo nostra controparte sempre corretta nella durissima vicenda dell'Acna in cui fu costretto a scendere a patti con quel movimento incredibile che riuniva tutta la Valle Bormida.

I verdi politici entrano in Parlamento proprio quando quella Milano da bere craxiana aveva ormai coinvolto nelle vicende delle tangenti della metropolitana anche esponenti del PCI, proprio quei modernisti che non volevano sentir parlare di questione morale da Berlinguer e che alla sua morte si aprirono più spazi. Nella campagna elettorale per le politiche del 1987 il nostro slogan era "prima c'erano i partiti oggi sono arrivati i verdi" e noi rappresentammo una rottura culturale e politica molto vivace di quel sistema di pentapartito e di opposizione compromessa che si stava facendo strada. Craxi aveva capito di stare finendo in un vicolo cieco e ci seguì con interesse perchè potevamo aprire una strada nuova. D'altra parte anche la DC cominciava a considerarci seriamente. Solo il PCI non ci vedeva con simpatia e cercava di assorbirci attraverso l'associazione ambientalista che aveva messo in piedi il nostro capogruppo Mattioli, che andava dicendo di essere come un cocomero, Verde fuori e rosso dentro. E buttandoci addosso la lista concorrente Arcobaleno con Rutelli e Ronchi che ci trasformò in un piccolo partito senza più significato.


La bandiera di Alex Langer che le donne verdi avevano fatto propria fu buttata alle ortiche e la caduta del muro di Berlino e della prima Repubblica ci avevano dato ragione nel praticare una politica nè di destra nè di sinistra e contro il partito trasversale degli affari, che li faceva essenzialmente con le grandi opere pubbliche.

Mi piacerebbe che i miei amici verdi, e soprattutto Marco Boato, che fu alleato delle donne verdi contro Mattioli, ricostruissero quegli anni dal punto di vista ecologista per riprendere la forza che avevamo allora e che sarebbe altrettanto importante avere oggi quando non solo più Milano ma tutta l'Italia è diventata da bere, proprio come ai tempi dello scandalo della Banca Romana.

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