Un killer
peggiore di tabagismo, Hiv, malaria e guerre
Ancora non è
chiaro perché non spaventi nessuno – al contrario della meno grave epidemia di
Coronavirus in corso – ma l’inquinamento atmosferico toglie anni di
vita in tutto il mondo, più di guerre e violenze, più di malattie come la
malaria o l’Hiv, più del fumo. Lo sostiene un vasto studio pubblicato sulla
prestigiosa rivista ‘Cardiovascular Research‘, i cui relatori (Jos
Lelieveld e Thomas Münzel dell’Istituto Max Planck) specificano: il mondo sta
affrontando una “pandemia”. Lo smog infatti accorcia in media di 3 anni la
vita delle persone, ovunque nel mondo (e molto di più, naturalmente, nelle città più trafficate, come Milano). Una
delle principali fonti di smog, il trasporto su gomma, è imputato tra l’altro
di un elevato aumento delle morti per incidenti, causati prima di tutto
dai mezzi più inquinanti: i suv.
Lo studio
Lo studio è
arrivato a queste conclusioni utilizzando un nuovo metodo di analisi degli
effetti di varie fonti di inquinamento atmosferico sui tassi di mortalità. In
base a questi calcoli, l’inquinamento atmosferico globale ha causato 8,8
milioni di morti premature extra l’anno nel 2015. “Significa un
accorciamento medio dell’aspettativa di vita di quasi tre anni per le
persone in tutto il mondo”, spiegano gli autori. A confronto, il fumo di
tabacco riduce l’aspettativa di vita in media di 2,2 anni (7,2 milioni di
decessi extra), l’Hiv/Aids di 0,7 anni (1 milione), malattie come la malaria
0,6 anni (600.000 morti) e tutte le forme di violenza (comprese le guerre) 0,3
anni (530.000 morti).
Lo smog ferma il cuore
I ricercatori
hanno applicato l’effetto dell’inquinamento atmosferico su sei categorie di
malattie: infezioni delle basse vie respiratorie, malattia polmonare ostruttiva
cronica, cancro ai polmoni, malattie cardiache, malattie cerebrovascolari che
portano a ictus e altre patologie non trasmissibili, fra cui ipertensione e
diabete. Hanno così scoperto che le malattie cardiovascolari sono responsabili
della parte maggiore dell’effetto dell’inquinamento atmosferico
sull’aspettativa di vita.
Hanno anche
avuto conferma che l’inquinamento atmosferico ha un effetto più grave nelle
persone anziane, e nei bambini con meno di cinque anni nei Paesi a basso
reddito, come Africa e Asia meridionale. A livello globale, circa il 75% dei
decessi attribuiti all’inquinamento atmosferico si verifica nelle persone
con più di 60 anni.
* Giornalista
scientifica appassionata di ambiente – da www.peopleforplanet.it – 4 marzo 2020
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