Crescita, investimenti, competitività: tutti i luoghi
comuni sull’Italia sfatati a uno a uno.
di Francesca
Caiazzo *
Non è
competitiva e cresce meno degli altri Paesi europei. Parole che sentiamo spesso
quando si parla dell’Italia, eppure non si tratta di affermazioni veritiere:
sono solo luoghi comuni sul Belpaese.La spiegazione che confuta tali
assunti è contenuta in 10 falsi miti sull’economia italiana, un volume
tascabile realizzato dalla Fondazione Edison in occasione del ventennale
della sua fondazione. Una iniezione di ottimismo che, partendo dai dati
reali, mira a sfatare alcuni dei più diffusi pregiudizi sul nostro
Paese.
I 10 falsi miti sull’economia italiana
Il volume si
apre con una serie di dati sullo stato di salute dell’economia italiana,
sulla crescita e sulla competitività.
Innanzitutto
non è vero che l’Italia sia una delle economie più deboli d’Europa
perché “vanta la seconda industria manifatturiera dell’Unione europea,
il primo settore agricolo in termini di valore aggiunto e detiene il secondo
posto per numero di pernottamenti di turisti stranieri” si legge nella
pubblicazione. Inoltre, il nostro Paese, rispetto a qualche anno fa, non ha
la crescita più bassa: negli ultimi anni non solo il PIL pro capite
italiano è cresciuto ad un tasso maggiore di quello dei paesi del G7 ma
anche il consumo pro capite delle famiglie è aumentato più rapidamente rispetto
a molti altri paesi dell’UE. Tra le accuse che spesso vengono rivolte
all’Italia, poi, c’è quella di non essere competitiva. Anche questa
affermazione, secondo la Fondazione Edison, è falsa, in quanto il Belpaese
genera il quinto maggior surplus commerciale al mondo per i prodotti
manifatturieri ed è il leader o co-leader a livello globale per centinaia di
manufatti.
Il volume
chiarisce anche un altro punto: l’Italia non è troppo indebitata. “Considerando
in aggregato il debito privato e il debito pubblico, l’Italia è meno indebitata
di molti altri paesi avanzati. Il debito delle famiglie è uno dei più bassi a
livello globale. Il debito pubblico è molto alto in termini di percentuale del
PIL, ma risulta molto più sostenibile se raffrontato con l’elevato avanzo
primario pubblico storico precedentemente menzionato nonché con la ricchezza
finanziaria netta delle famiglie italiane, che è il doppio del PIL” è scritto
nella pubblicazione.
Le imprese
Tra i 10
falsi miti sull’economia italiana, vanno sfatati anche alcuni che riguardano le
imprese. È falso, ad esempio, affermare che non investano in macchinari
e mezzi di traporto, settori in cui gli investimenti sono invece
cresciuti il doppio rispetto ad altri Paesi come la Germania. Le nostre aziende
inoltre, contrariamente a quanto si crede, riescono a competere con ottimi
risultati nell’era della globalizzazione. Basti pensare che le PMI
manifatturiere italiane esportano per oltre 170 miliardi di dollari, più di
quanto facciano quelle di tutti gli altri paesi dell’OCSE.
E il Made
in Italy? Le produzioni italiane sono ormai lontane da quelle dei Paesi
emergenti e anzi si sono imposte come leader assolute nel mondo del lusso
soprattutto nei settori della moda e dell’enogastronomia. Senza contare gli
alti livelli di innovazione e tecnologia che caratterizzano il comparto
della meccanica e la farmaceutica.
Un altro
luogo comune sull’Italia è legato alle scarse risorse destinate a Ricerca e
Sviluppo: in realtà il nostro Paese non solo è primo in Europa per entità
di spesa delle imprese in ricerca e sviluppo nel settore tessile,
abbigliamento, calzature e mobili ma anche secondo per maggior numero di
disegni comunitari depositati presso l’Ufficio dell’Unione europea per la
proprietà intellettuale in UE.
Tasse e disuguaglianze
Ma come
vivono gli italiani? Meglio di tanti altri cittadini dell’Unione. Tra i 10
falsi miti sull’economia dell’Italia infatti c’è anche quello che riguarda la disuguaglianza
economica e sociale. Come si legge
nel rapporto della Fondazione Edison, “ solo il 38% delle vive in regioni con
un PIL pro capite a parità di potere d’acquisto inferiore alla media
dell’Unione europea, rispetto al 72% in Francia, al 67% nel Regno Unito e al
64% in Spagna”. Sì, ma paghiamo troppe tasse. Non è vero: la pressione
fiscale in Italia è in linea con la media europea.
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da www.money.it - 9 Luglio 2019
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